martedì 30 settembre 2025

Depressione

Spade di legno che penetrano in spesse corazze di ferro.

Unghie corte e limate che scarnificano come artigli di aquile.

Ombre del passato che credevi di aver archiviato avvolgendole in creta indurita che ora si frantuma facendo fuoruscire fiamme che t’avevano ustionato e ora riprendono a farlo.

Infinitesimali amarezze che ti trafiggono il cuore, che credevi ormai invulnerabile all’indifferenza del mondo.

Depressione che ti coglie mentre la vita continua a sorriderti benevola e non trovi più nel pianto un salvifico sfogo.

lunedì 29 settembre 2025

Gelido vento


Gelido vento proviene da un orizzonte che ne nasconde la fonte.

Sferza la faccia, come i dolori della vita sferzano l'anima.

Lo sguardo solitario spazia davanti per accogliere senza timore artiche folate: non è il futuro a fare paura; è il passato che implacabile incombe alle spalle con le sue lame aguzze d’indifferenza e d’ingratitudine che feriscono l'anima.

Gelido vento: brividi che crudeli echeggiano i singulti dello strazio che si provano nel cuore.

domenica 28 settembre 2025

Gelido sole


Gelido sole,

      il calore che, da moderno Ra, invii benevolo alla Terra è smorzato, attenuato, sconfitto dal vento che sferza la faccia e che entra nel corpo con una ferocia un po' meno spietata di una ferita inferta all'anima.


Gelido sole,

      fai quasi rimpiangere le nuvole che ti nascondevano: la loro presenza quasi immobile dimostrava l'assenza del freddo soffio di Eolo proveniente dal Nord.


Gelido sole,

      ripensandoci bene, forse non sei crudele, forse sei un vero amico: ci obblighi a vedere le cose così come sono, ci stimoli a proteggerci con spesse corazze, ci spingi ad affrontare la vita in ogni condizione, rafforzi la nostra capacità di stringere i denti e di andare avanti, col vento contrario, col freddo che ci assedia, con le avversità, le amarezze, le indifferenze e le ingratitudini sempre pronte a manifestarsi al prossimo passo e che potremo vedere solo grazie ai tuoi raggi.


sabato 27 settembre 2025

Freccia che vaghi senza bersaglio


Freccia che vaghi senza bersaglio,

      quale demiurgo maldestro ruppe la sacra unione Zen di arciere, freccia e bersaglio?


Freccia che vaghi senza bersaglio,

      non conosci attrito e procedi verso l’Infinito che è già in te, noumeno dell’Eternità.


Freccia che vaghi senza bersaglio,

      il tuo sibilo è un sonaglio muto che non mira ad annunciare un trionfo che non ci sarà, perché non ti conficcherai al centro di un cerchio tracciato su carta attaccata a legno né tantomeno trafiggerai il cuore di un essere vivente.


Freccia che vaghi senza bersaglio,

      rappresenti forse l’Idea, inaccessibile, inafferrabile, eternamente volante nel Cielo senza essere attratta verso il terreno del Tempo, senza essere diretta verso l’obiettivo della Storia?


Freccia che vaghi senza bersaglio,

      sei forse la rinuncia dell’uomo a conoscere la Verità durante la vita terrena, sei forse la sua domanda di Verità destinata in questa vita a non centrare quel bersaglio che è la Verità e che solo la mano di Dio potrà guidare col polso sicuro dell’arciere?


venerdì 26 settembre 2025

Foglie d'autunno / 2


Foglie d'autunno, abbandonate dalla linfa, si staccano dai rami senza opporre resistenza, indebolite dallo scorrere del tempo e rasserenate dall’aver accettato la fine.

Leggere planano, trasportate dal vento, che le porta ad un suolo bisognoso di loro.

Proteggeranno le zolle dai rigori invernali; col loro rugginoso manto difenderanno le semine.

Secche si sbricioleranno oppure, impregnate di pioggia, con la terra si fonderanno per preparare il rifiorire della vita.

martedì 23 settembre 2025

Foglie d'autunno / 1


Foglie d’autunno, il rosso ruggine che inizia a ricoprirvi è come l’argento che compare nei capelli di uomini con un po’ di primavere alle spalle: segno del tempo che passa, segno del tempo passato.

Foglie d’autunno, avete quasi esaurito la vostra funzione: fra qualche settimana leggere cadrete a terra, staccate da un legame che si sarà già esaurito: quello con la vita, che vi ha fatto risplendere al sole e che ora vi abbandona all’imminente caducità.

Foglie d’autunno, cadrete in silenzio, senza lamentarvi della fine sopraggiunta, senza nemmeno essere state consapevoli di essa.

Foglie d’autunno, vi decomporrete e diventerete letto per nuove forme di vita.

Foglie d’autunno, con serena tristezza vi vedrò cadere. 

lunedì 22 settembre 2025

Fiumi


Fiumi che dall’Origine vanno alla Fine, seguendo il loro destino.

Fiumi che si esauriscono in rivoli sparpagliati, in letti prosciugati, in dighe umane che bloccano il loro fluire.

Fiumi che procedono verso lo sbocco in fiumi più maestosi o si tuffano nell’immensa pozza del mare.

Fiumi che avanzano per miglia e miglia fino ad adempiere al loro compito di dar vita a corsi più ampi o ad acquee distese.

Fiumi che portano, che dirigono, che svelano curve o rapide, secche o cascate, in sintonia con la costante imprevedibilità della vita.

Fiumi il cui letto non indica riposo ma movimento, in sintonia con l’Eterno Moto del Cosmo, discendente ascesi verso l'Oceano Celestiale, verso Dio.


sabato 20 settembre 2025

Fiori


Fiori che sbocciano in primavera, stagione della speranza non ancora bruciata dal sole torrido dell'estate, della disillusione.

Fiori che sbocciano al mattino, dopo che la notte col suo sonno ha nutrito le piante della rugiada, dell'illusione.

Fiori che, appena spuntati alla luce del mondo, portano addosso i vivaci colori della vita, le arzille policromie dei sogni, dei progetti, delle ambizioni di ognuno di noi.

Fiori che a volte vengono recisi dalla lama di una falce, come quegli amori che vengono tranciati da un netto rifiuto o da un eloquente silenzio.

Fiori che lentamente appassiscono, divorati dalla sete, che a poco a poco fa svanire nel nulla la presunzione di mille promesse protese a millantare l'eternità di un amore che prima o poi si esaurirà, nel breve o lungo cammino di una vita a due, perché non si è voluto accettare che ogni esperienza non può rimanere immutata nel tempo, o nella frustrante solitudine della stupida testardaggine di chi non si vuole rassegnare alla certezza che la persona amata mai sarà sua, di chi si ostina a non voltare pagina.

Fiori che vedi bellissimi senza accorgerti delle spine acuminate che ti lacerano la pelle delle dita e l'impalpabile anima quando cerchi vanamente di raccoglierli.

Fiori che diventano, nella mente di chi sa fermarsi a vedere intorno a sé, una limpida allegoria della vita.


venerdì 19 settembre 2025

Falso amore


Rinnegare se stessi non ha senso per sperare nell'amor profano.

Comprimere di sensi, imprigionare di desideri, è amore malsano, è masochismo da evitare.

Nessuna persona amata merita il sacrificio di rinunciare ad essere se stessi.

Tempo sprecato, tempo colpevolmente gettato via, quello di anteporla al diritto di ricevere gioia.

Il vero amore bandisce il piedistallo su cui mai si deve porre l'oggetto vivente a cui s'aspira.

La vita è troppo breve, è un giardino temporale troppo ristretto per riempirlo di ceneri, per rinunciare a colmarlo di tutti i fiori che essa può dare.

Fiori su cui deve cadere la rugiada della gioia e non l’acqua amara del pianto.

Un amore che tace non merita notti di lacrime: alla crudeltà del silenzio si deve reagire imboccando nuovi sentieri e non inginocchiandosi davanti ad esso né offrendosi come schiavi inermi.

Rinunciare a se stessi non è affatto un donarsi, è solamente un suicidio d'amore.


mercoledì 17 settembre 2025

È triste la luna?


È triste la luna? No, la luna è fredda e insensibile ma non per cattiveria: semplicemente, non sa di essere.

La luna è specchio rugoso e lontano, butterata dalle cadute di tanti meteoriti.

La luna è immobile, non ha atmosfera, non conosce venti, un passo d'uomo rimane indelebile.

Solo noi la vediamo piangere, solo noi vediamo le sue inesistenti lacrime.

La luna non è triste, è solo lo specchio su cui proiettiamo la nostra tristezza. 

martedì 16 settembre 2025

Eppure è proprio nelle radici


Eppure è proprio nelle radici, apparente freno all'aspirazione all'universale e all'eterno, che si radica il nostro protendersi verso ideali e valori che non conoscono il turbolento scorrere del tempo.

Eppure è proprio nelle radici, che sembrano ancorarci al sedimentarsi del caduco e del passato, che nasce il nostro aspirare al futuro e all'immortale.

Eppure è proprio nelle radici, che paiono affondare nel deposito delle cose e delle persone perse, che troviamo la forza per sconfiggere dolore e strazio e per trovare sorriso e gioia.

Eppure è proprio nelle radici, illusoriamente sepolte da strati di foglie prima secche e poi marce, che l'albero della nostra vita trae il nutrimento per far crescere nuovi rami, nuove foglie, nuovi fiori, nuovi frutti e nuovi semi. 

lunedì 15 settembre 2025

Dove va a finire il suono?


Dove va a finire il suono?

Dove va a planare coi suoi sempre più silenti scampoli di agonia?

Dove si disperde alla fine della sua stremata corsa?

Energia che s'annulla, respiro che muore in gola, tuffo nel nulla, nell'oblio?

Che differenza fa se è stato udito e accolto, sentito e catturato solo per poco oppure ignorato del tutto?

Ma forse il suo sciogliersi nel silenzio è solo riposo e non morte, è solo scomporsi per poi riacquistare forma per rimettersi in gioco, è solo traslarsi in un'altra dimensione, dove sostanziarsi d'eterno, deve sostanziarsi di Dio.


sabato 13 settembre 2025

Dona


Dona: il materiale di cui ti privi ti rende più leggero e meno faticoso sarà il tuo cammino lungo il sentiero della vita.

Dona: lo spirituale che dai non ti viene tolto, è un copia/incolla che raddoppia il bene.

Dona: la gratuità del tuo gesto è misericordiosa forbice che recide il legame col tuo egoismo.

Dona: non pretendere gratitudine, spera soltanto che chi riceve qualcosa da te ricavi dal tuo piccolo gesto la spinta all’emulazione.

Dona: la gioia che vedi nel sorriso di chi riceve ciò che dai è un decimo di quella che provi dentro di te.

Dona: è la più bella concretizzazione dell’Amore.

venerdì 12 settembre 2025

Danza la pioggia


Danza la pioggia; le sue gocce cadenti sono passi d'un ballo su cui calerà il sipario del sole, lasciando forse gli applausi d'un arcobaleno.

Danza la pioggia, recando d'estate sollievo dall'afa e portando d'inverno un umido gelo che lesto arriva nelle ossa dei vivi.

Danza la pioggia sopra prati e su campi che l'accolgono felici, perché essa generosa procura crescita d'erba e di messi.

Danza la pioggia su tavolini all'aperto di dehors ormai deserti.

Danza la pioggia sulle tombe adagiate in cimiteri che altre gocce hanno già raccolto: quelle delle lacrime dei cari rimasti a piangere e pregare davanti a lastre di pietra recanti un nome e due date.

Danza la pioggia sulla vita e sulla morte, che nel mondo s'alternano oppure s'intrecciano in tessuti il cui disegno è stato fatto da Dio, in arazzi di tempo che solo la fede riesce a far accettare con l'anima rivolta alla Beata Speranza. 

mercoledì 10 settembre 2025

Come nel fiume di Renoir


Come nel fiume di Renoir, il corso d’acqua domina la scena, allegoria della vita e del suo fluire.

Come nel fiume di Renoir, la vita scorre verso una meta a cui tutti tendiamo ma che ci è sconosciuta.

Come nel fiume di Renoir, noi siamo rivoli che s’immettono nel fluire della vita trasportati dalla corrente, a volte opponendoci ad essa, aggrappandoci con le braccia a un masso affiorante per poi cedere, esausti, e ritornare a scorrere verso il nostro destino, che possiamo modificare non combattendo la corrente ma dirigendo la nostra barca per evitare scogli e mulinelli.

Come nel fiume di Renoir, dovremmo capire che non ci si arricchisce sommando ma sottraendo, che non ci si arricchisce prendendo ma donando.


Scritto ispiratomi dalla visione del film Il fiume di Jean Renoir.

sabato 6 settembre 2025

Cosa c'è in fondo al mare?


Cosa c'è in fondo al mare?

Cosa nasconde l'impenetrabile pressione che ci impedisce di spingersi negli abissi?

Coltre oscura, specchio di ciò che si annida nella mente e che abbiamo paura a discoprire.

Specchio di un passato che l'Umanità tende a sommergere con l'oblio di oceani di silenzio salmastro?

Specchio di un futuro nel quale precipiteremo a forza di non emendare i nostri errori?

Cosa c'è in fondo al mare?

Forse solo la barbarie del nulla.


giovedì 4 settembre 2025

Che cosa nasconde un'onda?


Che cosa nasconde un'onda coperta dall'ombra di un albero che s'affaccia sul mare?

Echi di lamenti, di male di vivere, di solitudine, di vuoti incolmabili, urla straziate ridotte a sussurro dal tempo, dal vento, sussurro dissoltosi poi in silenzio disperso sulla superficie increspata dell'acqua salata?

Oppure soltanto lo stato d'animo di chi guarda l'offuscata onda senza sapere che in essa si riflette i tristi pensieri d'un osservatore solitario?

Che cosa nasconde un'onda sovrastata da un albero se non la muta metafora di chi guarda dentro se stesso? 

martedì 2 settembre 2025

Che cosa chiede la persona a se stessa?


Che cosa chiede la persona a se stessa, quando il pendio del Declino corre già sotto i suoi piedi induriti, forse piagati, dall'insensibile scorrere del Tempo?

Che cosa chiede la persona a se stessa, quando l'orizzonte gli appare, ed è, sempre più basso, sempre più buio, quando forse è prossimo ormai l'inizio del Tramonto dopo cui il sole del domani più non risorge?

Che cosa chiede la persona a se stessa, quando progetti, sogni e speranze hanno in lei ceduto il posto alla straziante contabilità dei vuoti da cari volti lasciati?

Che cosa chiede la persona a se stessa, quando i ricordi cessano d'essere sprone ad agire, a costruire futuro, e diventano full time di giornate trascorse a sorbire con quiete o con strazio la malinconia di gioie passate e l'atrocità di perdite subite, le cui ferite a sanguinare continuano ancora?

Che cosa chiede la persona a se stessa, quando si approssima ai confini dell'esistenza, quando la Fine non è più soltanto oggetto di dotto filosofare ma diventa inallontanabile meta che si avvicina sempre di più?

Forse chiede soltanto di poter scivolare in silenzio lungo il pendio del Declino e di resistere alla tentazione di ingaggiare col Fato una lotta che sarebbe soltanto una vana pugna.