domenica 13 dicembre 2020

Paolo Rossi. A strazio s'aggiunge strazio

      Ci sono notizie che tagliano le gambe, rattristano, fanno venire voglia gettare la spugna e rinunciare a sperare nel genere umano.

      Ieri, durante i funerali di Paolo Rossi, dei ladri ne hanno svaligiato la casa, portandosi via oggetti che, al di là del loro valore materiale, erano ricordi.

      Penso allo strazio della moglie e delle loro due figlie in tenera età nel perdere un marito e un padre. A strazio si è aggiunto strazio, nel tornare a casa e trovarsi prive di quei ricordi.

      E non è la prima volta che capita. Ieri se ne è parlato perché è rimasta coinvolta una famiglia famosa ma accade spesso che i ladri approfittino dell'assenza dei proprietari per eventi famigliari quali battesimi, matrimoni e funerali, per compiere le loro nefandezze.

      Chi poi deruba una famiglia assente per partecipare alle esequie di un congiunto, è ancora più infame.

      Svaligiare una casa non è un semplice reato di furto, è portare via dei pezzi di vita, privare le persone dei loro ricordi, è un atto violento, è un'azione sacrilega, perché colpisce la vita, la cosa più sacra a questo mondo.

      Non voglio fare alcuna scena. E' da ieri sera che ci sto male, che sento ancora più dolorosa la perdita di Paolo Rossi, come se la sua ancor giovane età e le figlie giovanissime che ha lasciato non fossero già sufficienti motivi di tristezza.

      Al giorno d'oggi, mentre l'aggettivo "buono" viene deriso e disprezzato, l'aggettivo "cattivo" non viene più usato.

      Chi ha svaligiato ieri la casa di Paolo Rossi, come chi lo ha fatto a tante altre famiglie, è cattivo.

      Probabilmente è l'Umanità ad essere cattiva nel suo complesso.

      Penso che, nel giorno del Giudizio, Dio potrà perdonare ben pochi fra gli esseri umani.