domenica 8 luglio 2018

Mi ricordo. Versi adagiati sulla musica della canzone "L'ultima volta" di Francesco Guccini


Mi ricordo quell'ultima volta
che ti diedi il serale saluto:
respirasti un poco più forte,
rimanesti però sempre muto;
la morte ti bussava alle porte,
il mattino seguente ti prese;
quella sera ancora speravo
che reggesser le tue difese,
ch'eran forti in te da bambino.
Eri nato tu sull'Appennino.

Mi ricordo bene quella volta,
quando andammo nella nuova scuola,
non ai bimbi ma ai lor genitori
venne offerta una bignola:
fosti l'unico fra i padri a pensare
a quegli occhi da bimbo sgranati,
tu la desti a me da mangiare:
dono fra i tanti mai dimenticati
che conservo intatto nel cuore,
prova certa di paterno amore.

Mi ricordo bene quella volta
che tornai verso l'una a casa
dopo il tema, prima prova scritta:
aspettavi d'andare al lavoro,
mi vedesti e attraversasti la strada
per domandarmi com'era andata;
al mio: "Bene", tu mi sorridesti
e poi: "Grazie", a me tu dicesti.
Mi commossi e ancora lo faccio:
mai avesti un cuore di ghiaccio.

Mi ricordo bene quella volta,
con la mamma già molto malata,
passavate insieme le sere
a guardare la televisione,
vi stavate tenendo per mano;
mai la lasciasti sola in quegli anni,
come letto usando il divano,
che alla tua schiena causò gravi danni,
per rimanerle tu sempre accanto
e mai cedendo a scoppiare in pianto.

Mi ricordo quell'ultima volta
che ti vidi nel letto ancor vivo:
"Buona notte", ti dissi ignaro
che il Distacco incombeva furtivo.
La mattina seguente lasciasti
questa Terra al Cielo salendo.
Tante cose a noi tutti donasti:
nel cuore le tengo, spesso piangendo.
Eri buono e forte fin da bambino.
Eri nato tu sull'Appennino.

Alla memoria di mio padre.