Perché
mai dovrei
di
piegare il destino
ai miei
voleri,
visto che
m'ha già
assestato
i due
più duri
colpi
che si
possano
ricevere?
Qualunque
cosa
mi
riservi in futuro,
non lo
temo
ma mi
abbandono
sereno al
suo corso.
Perché
mai dovrei
nutrire
illusioni e speranze
destinate
a bruciarmi
con le
crudeli fiamme
del loro
svanire,
visto che
la mia pace
conquistata
con
lacrime e strazio
consiste
ora
proprio
nel non aspettarmi
nulla da
quell'orizzonte
chiamato
futuro?
Rinunciare
a ricevere
e pensare
solo a dare
è la via
della felicità.
Perché
mai dovrei
sperare
d'essere amato,
nutrire
sia pur disinteressati
desideri
di possesso,
visto che
l'amare
già
appaga
da solo
il mio
bisogno d'amore?
Voler
bene a un fiore
significa
limitarsi a guardarlo,
se non si
è sicuri
di
poterne avere cura,
se si
corre il rischio
di
strapparlo dal suo ramo.
Perché
mai dovrei
ambire
alla ricchezza
materiale,
caduca
come il
mondo
che mi
circonda,
se la
vera, eterna ricchezza
la ricevo
ogni giorno
seguendo
con la bussola
della
fede e dei pastori
la via
che a Dio conduce?
Essere
colmi di spirito
è
benessere che eleva
e non
immiserisce,
è essere
capaci di dare
e non di
prendere,
è
diventare sempre più leggeri
e liberi
da egoismo e tentazioni
e sempre
meno gravati
da meschinità
e peccato,
è
diventare sempre più essenza
e perdere
sempre più vanità.