sabato 5 novembre 2016

Wilmer detto Walter

All'"Elio Vittorini" uno dei bidelli era Wilmer Baldassin detto Walter.
Aveva solo 3-4 anni d'età più di noi e così i nostri rapporti con lui erano molto conviviali: si parlava con lui, si scherzava con lui; era lui che procurava i biglietti dei concerti a quelli di noi che erano fans dei vari Branduardi, Bennato e altri cantautori.
Era anche molto attivo al di fuori del lavoro. Fra le altre cose, fu uno dei pionieri delle televisioni locali, che allora, nella seconda metà degli anni '70 del XX secolo, cominciavano a mettere le loro radici nel panorama televisivo italiano; ricordo che conduceva un programma per bambini su Tele Studio Torino.
Non era obeso ma aveva una corporatura massiccia e forse era un po' sovrappeso; per questo motivo alcuni di noi lo chiamavano Manzotin ma senza cattiveria, senza prendersi burla di un peraltro inesistente problema di salute.
Salute che purtroppo si sarebbe rivelata indifesa, nonostante l'aspetto florido di Walter.

A Maturità conseguita, persi completamente di vista le persone con cui avevo condiviso gli anni delle Medie Superiori.
Un anno e mezzo dopo, vidi il necrologio di Walter sul principale quotidiano di Torino.
Seppi poi da una ragazza che stava ancora frequentando l'"Elio Vittorini" che era stato stroncato da leucemia fulminante. L'ultima volta che l'avevano visto, era già malato, in mutua, ed era apparso molto dimagrito.
Wilmer Baldassin, da tutti chiamato Walter, aveva 25 anni: una vita crudelmente stroncata quando aveva ancora tantissime pagine da scrivere nel libro del Tempo.

martedì 1 novembre 2016

Due novembre

      Dall'albero cresciuto in uno dei giardini consacrati alla memoria cadde una foglia, secca d'autunno, color ruggine come un amaro sole al tramonto.
      Si staccò come una sonda che abbia esaurito la sua funzione e planò leggera, come se volasse in un'aria immobile senza atmosfera,  andando a posarsi, ai piedi d'un mazzo di crisantemi, su una consunta lapide recante un nome e due date.
      Era il giorno dei morti.