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martedì 2 settembre 2025

Che cosa chiede la persona a se stessa?


Che cosa chiede la persona a se stessa, quando il pendio del Declino corre già sotto i suoi piedi induriti, forse piagati, dall'insensibile scorrere del Tempo?

Che cosa chiede la persona a se stessa, quando l'orizzonte gli appare, ed è, sempre più basso, sempre più buio, quando forse è prossimo ormai l'inizio del Tramonto dopo cui il sole del domani più non risorge?

Che cosa chiede la persona a se stessa, quando progetti, sogni e speranze hanno in lei ceduto il posto alla straziante contabilità dei vuoti da cari volti lasciati?

Che cosa chiede la persona a se stessa, quando i ricordi cessano d'essere sprone ad agire, a costruire futuro, e diventano full time di giornate trascorse a sorbire con quiete o con strazio la malinconia di gioie passate e l'atrocità di perdite subite, le cui ferite a sanguinare continuano ancora?

Che cosa chiede la persona a se stessa, quando si approssima ai confini dell'esistenza, quando la Fine non è più soltanto oggetto di dotto filosofare ma diventa inallontanabile meta che si avvicina sempre di più?

Forse chiede soltanto di poter scivolare in silenzio lungo il pendio del Declino e di resistere alla tentazione di ingaggiare col Fato una lotta che sarebbe soltanto una vana pugna. 

mercoledì 21 maggio 2025

Scivola via da me, o Tempo

Scivola via da me, o Tempo, moto primordiale che tendi all'Infinito e che nell'Infinito esaurirai la tua corsa.

Allontanami, o Tempo, dai passi che m’hai fatto compiere, dalle cose che magnanimo m'hai dato, dalle persone che crudele m'hai tolto.

Portami però sempre, o Tempo, la speranza che il tuo lasciarmi sempre più prossimo al sipario terreno sia solo un tuo andare avanti, un allungare il passo per prepararmi il trampolino da cui mi tufferò nell'Oceano dell'Infinito, non per annegare nel Nulla ma per ritrovare tutto e, soprattutto, tutti, in un Passato che si rifarà Presente e che vivrà per sempre. 

martedì 1 aprile 2025

Tempo, raccontami

Tempo, raccontami ciò che le sofferenze da me provate impedisce di far uscire limpido dalla mia bocca, riducendo la mia voce a brandelli inudibili, a rantoli soffocati da un dolore quasi sempre smorzato dalla quotidianità ma sempre vivo, sempre acceso.

Declina per me il canto multiplo delle mie amarezze e dei miei fallimenti.

Regalami scampoli di luce, di libertà, di condivisione con altri, di speranza, di gioia, che la vita mi ha negato facendomi scontrare contro le sue scogliere.

Tempo, raccontami e regalami queste cose, prima che nella tua circolarità lineare tu fugga da me: per non tornare più o per ripresentarti in un altro tempo, in un’altra vita, in un altro mondo, in un'altra forma.