venerdì 31 marzo 2023

Recensione a Matteo Strukul, "Il cimitero di Venezia", Newton Compton Editori

Con grande onestà intellettuale, nella "Nota dell'autore" de Il cimitero di Venezia, Matteo Strukul scrive che questa sua opera non è un romanzo storico ma un thriller storico-avventuroso.

Secondo me, comunque, il vero respiro della Storia viene ugualmente percepito attraverso l'accurata descrizione della Venezia di quel periodo, il XVIII secolo. Non si può pretendere che un romanzo abbia lo stesso rigore di un saggio storiografico ma, quando basa la sua ambientazione sulla lettura di saggi sull'argomento trattato compiuta dal suo autore, rende un grande servizio alla conoscenza della Storia in chi lo legge. E questo è certamente il caso de Il cimitero di Venezia.

Quanto all'aspetto narrativo, in questo romanzo Matteo Strukul si conferma all'altezza della fama di grande scrittore che ha meritatamente conquistato presso critica e pubblico coi suoi precedenti libri, in primis con la tetralogia sui Medici.

Trama appassionante e, come dire?, in crescendo verso i capitoli finali.

Personaggi ben costruiti e altrettanto efficacemente disegnati dal punto di vista psicologico.

Eccellente trovata, sulla scia di altri scrittori che avevano eletto a protagonisti i personaggi di Aristotele e Dante, quella di far condurre le indagini su torbidi delitti a un celebre detective "dilettante" come il pittore Canaletto.

Queste e tante altre caratteristiche fanno de Il cimitero di Venezia, un grande romanzo.

A proposito, l'ultimo capitolo di questo libro ci lascia intuire che presto leggeremo di una nuova avvincente indagine di Canaletto.

Grazie alla creativa penna di Matteo Strukul, naturalmente.


Matteo Strukul,

Il cimitero di Venezia,

Newton Compton Editori.