venerdì 30 maggio 2025

O corda di violino

O corda di violino, possa la mia anima essere sottile come te affinché io misuri il senso del mio infinitesimale essere nel mondo.

O corda di violino, possa la mia anima essere tesa come te, affinché io sia vigile sulle opportunità e sui rischi del mondo.

O corda di volino, possa la mia anima flettersi come te, ogni volta che l'archetto della vita le offre emozioni e sensazioni.

O corda di violino, possa la mia anima emettere suoni dolci come i tuoi, quando scrivo versi che oso presentare come poesie.

mercoledì 28 maggio 2025

Quando il mio ultimo giorno verrà

Quando il mio ultimo giorno verrà, vorrei poter morire guardando il tramonto ed esalare l'ultimo respiro un attimo prima che il sole cali oltre la linea dell'orizzonte.

Quando il mio ultimo giorno verrà, vorrei poter salutare i miei cari con un semplice: "Arrivederci", un attimo prima che il sole sparisca alla vista lasciando col suo ultimo raggio la speranza della rinascita.

Quando il mio ultimo giorno verrà, vorrei poter guardare alla mia vita terrena improntando il mio viso ad un sorriso, un attimo prima che una dolce e serena sensazione di sonno mi faccia chiudere gli occhi con la promessa del risveglio fra le braccia di Dio.

sabato 24 maggio 2025

Vento, porta via

Vento, porta via le foglie secche dei miei sogni, che la realtà con le sue dita imparziali ha staccato dall'albero della speranza; portale via, se sono intere, così come le ho viste planare lentamente dal ramo proteso al futuro all'humus del passato; portale via, se si sono sbriciolate al tocco dei miei polpastrelli appena ho provato a trasformarle in fiori e in frutti.
Vento, porta via l'ombra di una gioventù in cui dolore e rabbia erano fedele compagnia, fedeli araldi delle mie illusioni, delle mie delusioni; porta via l'ombra di tanti, piccoli o grandi, quotidiani fallimenti, che, ora lo so, erano simili ai tanti da altri incontrati;  porta via l'ombra di tante, piccole o grandi, inevitabili sconfitte, che, ora lo so, erano prove che il destino seminava lungo il mio cammino non per perseguitarmi ma per rendermi più forte, più saggio, forse migliore.
Vento, porta via tutto quello che ha annebbiato i miei anni passati, diminuendo le opportunità di prendere dalla vita ciò che di buono m'offriva; porta via tutto quello che ormai non mi causa più frustrazione e su cui non recrimino più; porta via quelle foglie ormai secche, d'ogni dolore alleggerite, vuoti involucri di amarezze che ora, se schiacciati, non lascerebbero umide macchie di dolorosa linfa ma solo polverosi residui al nulla destinati.
Vento, porta via le effimere tracce di effimere spemi; spazzale via dalla mia fronte, in modo che il sole illumini i solchi su di essa prodotti dai veri dolori, dai veri vuoti, che, ora lo so, con la loro incolmabilità fanno sparire le sofferenze causate dalla presunzione e dalla vanità. È giusto e doveroso piangere per  le vere cause di dolore; è peccato e vanità piangere per le cose che non valgono niente.

mercoledì 21 maggio 2025

Scivola via da me, o Tempo

Scivola via da me, o Tempo, moto primordiale che tendi all'Infinito e che nell'Infinito esaurirai la tua corsa.

Allontanami, o Tempo, dai passi che m’hai fatto compiere, dalle cose che magnanimo m'hai dato, dalle persone che crudele m'hai tolto.

Portami però sempre, o Tempo, la speranza che il tuo lasciarmi sempre più prossimo al sipario terreno sia solo un tuo andare avanti, un allungare il passo per prepararmi il trampolino da cui mi tufferò nell'Oceano dell'Infinito, non per annegare nel Nulla ma per ritrovare tutto e, soprattutto, tutti, in un Passato che si rifarà Presente e che vivrà per sempre. 

sabato 17 maggio 2025

Tendi, anima mia

Tendi, anima mia, verso un futuro fatto di passato che rimane e rimarrà, e di presente che guida verso l'Alto.

Mantieni, anima mia, i tuoi piedi ben saldi nel mio corpo terreno e non farlo precipitare nel mondo materiale su cui poggia i suoi, di piedi, ma aiutalo a farsi strumento del mio tendere verso l'Eterno.

Fa', anima mia, che il tuo bacino rimanga baricentro della mia fede e la rafforzi, come una bussola rende più sicura la rotta verso la Diritta Via.

Mantieni, anima mia, il tuo sguardo rivolto a Dio e continua a cercarLo anche quando le nuvole del mondo materiale sembrano nasconderLo ai miei occhi.

Tendi, anima mia, le tue braccia verso il Cielo e rendile frecce segnaletiche per guidare il mio tendere al Signore.

Distendi, anima mia, le dita delle tue mani verso l'Infinito:  dove i vuoti spalancatisi nel mondo terrestre saranno colmati da presenze ripristinate; dove le zolle del mio campo già rese brulle dal sole torrido del dolore ospiteranno nuovi prati di serenità e nuovi fiori di gioia; dove l'incontro con Dio riallaccerà legami che sono stati recisi dalla vita terrena, dal corrosivo scorrere del Tempo.


martedì 13 maggio 2025

Chiudi gli occhi, anima mia

Chiudi gli occhi, anima mia: cela al tuo sguardo la materia oscura, il mondo terreno che, caduco, contiene solo cose al dissolvimento destinate.

Chiudi gli occhi, anima mia: abbraccia, con tutto l'amore che da dare hai, le persone a te care, che ti hanno preceduto o che tu seguirai nell'Eternità; pensa a loro e mantieni vivo col ricordo il nesso che con loro hai e che dell'imperituro ha la sostanza.

Chiudi gli occhi, anima mia: concentrati sul passato e sul presente, sulle parti di essi che mai moriranno; guarda al futuro come a un giardino in cui coltivare la memoria di ciò che vale; guarda all'avvenire come a un frutteto da cui cogliere nuove gocce di perennità e non nuovi pezzetti di ghiaccio fatti di effimero.

Chiudi gli occhi, anima mia: assapora la dolcezza del bene che hai ricevuto, guarda commossa e grata a chi te l'ha donato e colma con nuovo bene da elargire ad altri lo smarrente vuoto che in te ha lasciato.

Chiudi gli occhi, anima mia: i sorrisi che anche così la tua bocca plasmano e le lacrime che anche così dalle tue palpebre escono non appartengono al mondo materiale ma a quella celeste dimensione che misericordiosa ti attende alla fine del tuo terreno cammino.


sabato 10 maggio 2025

Serenata per un giorno qualunque

Lenta è scesa la sera su uno dei miei già tanti giorni. Come sabbia che scorre dall'imbuto del tempo, ha coperto un altro tratto del mio futuro, che ora appartiene al mantello dei giorni passati che mi trascino dietro, forse con un po' più di fatica ma certo con equilibrio maggiore.

Intorno a me continuano dolorosi declini, piccoli sassolini che scivolano lungo la scarpata dell'irrefrenabile, dell'inevitabile.

Che senso ha spargere lacrime asciutte quando prima o poi esse dovranno, umide, cadere dai miei occhi lungo gote dal dolore scolpite?

Che senso aveva gioire, godere del settimo giorno, quando è per me uguale agli altri sei, quando è un giorno qualunque, in cui lottare contro i fantasmi dell'avvenire, contro i fantasmi del distacco, contro i fantasmi della solitudine?

È calata la notte e i suoni che nella mia anima porta si assemblano sul muto spartito d'una triste serenata, in cui non c'è speranza per l'ampio aprirsi d'una baia di gioia ma solo la mite preghiera al futuro affinché rallenti, rallenti al massimo, la discesa verso la foce del pianto.

Serenata per un giorno qualunque, perché esso si moltiplichi in un reiterato domani, in tanti altri giorni qualunque.


lunedì 5 maggio 2025

Se fossi un albero

Se fossi un albero, farei di tutto per far scorrere dentro di me la linfa del donarmi e dell’ascoltare per produrre i frutti di buone azioni.

Se fossi un albero, mi farei un taglio nella corteccia per far uscire fuori la linfa dell’egoismo affinché non mi faccia produrre frutti secchi o avvelenati.

Se fossi un albero, benedirei grato e commosso le mie radici per avermi consentito di spuntare fuori negli spazi aperti della vita.

Se fossi un albero, curerei i miei rami, le mie gemme, le mie foglie, che da qualche anno hanno ripreso a tendere verso l’alto, verso Dio.

Se fossi un albero, vedrei con gioia i miei frutti venire raccolti, ancora su di me o già caduti a terra, perché ciò che facciamo nella vita ha un senso solo se viene dato agli altri. E non li tratterrei sui miei rami per tenerli con me, perché seccherebbero senza nutrire né me né gli altri.