Se fossi un albero, farei di tutto per far scorrere dentro di me la linfa del donarmi e dell’ascoltare per produrre i frutti di buone azioni.
Se fossi un albero, mi farei un taglio nella corteccia per far uscire fuori la linfa dell’egoismo affinché non mi faccia produrre frutti secchi o avvelenati.
Se fossi un albero, benedirei grato e commosso le mie radici per avermi consentito di spuntare fuori negli spazi aperti della vita.
Se fossi un albero, curerei i miei rami, le mie gemme, le mie foglie, che da qualche anno hanno ripreso a tendere verso l’alto, verso Dio.
Se fossi un albero, vedrei con gioia i miei frutti venire raccolti, ancora su di me o già caduti a terra, perché ciò che facciamo nella vita ha un senso solo se viene dato agli altri. E non li tratterrei sui miei rami per tenerli con me, perché seccherebbero senza nutrire né me né gli altri.
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