giovedì 2 ottobre 2025

Ghiaccio


Prigione dell’acqua bloccata nel suo fluire dal freddo.

Gabbia di sentimenti bloccati nel loro manifestarsi dal gelo del mondo esterno.

Spietato egoismo che impedisce all’individuo di far correre nel mondo il rivolo benefico di quella generosità che ognuno di noi può far nascere dentro di sé e può coltivare trasformandone i semi in fiori destinati alla vista di tutti e in frutti destinati agli altri.

Contatto ustionante che delude chi si attendeva freschezza e invece ottiene bruciore, chi si aspettava un “sì” e invece riceve un “no”.

Strato duro, freddo, simbolo di arroganza e di superbia.

Superficie subdola, su cui possono scivolare anche le nostre meschinità.

Infida lastra su cui con pericolosa ebbrezza corrono veloci le nostre illusioni, destinate a inabissarsi in un lago profondo.

Crosta cristallina, metafora fisica dell’apparente eternità di cose destinate a sciogliersi per il calore dello scorrere del tempo.

Apparente nitidezza di tutte quelle promesse che sono basate sull’inganno e che proprio per questo hanno bisogno di brillare alla luce del sole.

Massa che si scioglie, liberando l’acqua fino ad allora  tenuta prigioniera, liquido trasparente che si mescola alla polvere e alla terra e diventa fanghiglia, come le ideologie che promettono una società perfetta si trasformano in melma.

Marmo acqueo che non dura, lastra gelata su cui non possono essere impressi caratteri, parole, idee destinati a diventare libri, strada su cui passi malfermi giammai porteranno lontano.


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