Dissolvenza in entrata, interno giorno. Gli occhi si aprono e ancora annebbiati iniziano una panoramica sulla stanza in penombra, mentre la panoramica della mente scruta il futuro del giorno che inizia, scruta le cose da fare, scruta il mondo che ci attende; gli occhi si chiudono ancora per un momento, per assaporare il ricordo del sonno, del riposo, di un sogno. Dissolvenza in uscita.
Dissolvenza in entrata, interno giorno. Le gambe si muovono e iniziano la carrellata verso i rituali consueti della preparazione all’uscita, dalla toeletta alla colazione, dalla colazione alla vestizione, dalla vestizione alla porta che s’apre. Dissolvenza in uscita.
Dissolvenza in entrata, esterno giorno. Le panoramiche della vista si aggiungono, si uniscono alle carrellate delle gambe; la scena si svolge in mezzo alla gente assonnata e inghiottita dal traffico: la meta, l’obiettivo dell’ultima sua immagine è un palazzo, è una porta oltre la quale si cela un luogo dove spendere ore di vana miseria, un meschino teatro di tanti meschini arrivismi, di tante meschine frustrazioni. Dissolvenza in uscita.
Dissolvenza in entrata, interno giorno. Un ufficio dove svolgere lavori inutili o dannosi per il genere umano; un ufficio dove attendere di sbrigare una pratica avendo a che fare con burocrati ottusi; un ospedale dove cercare conferme alla speranza nel timore di trovare conferme a condanne; tante le scene, tanti gli interni, stessa musica e stesso destino, quello del tempo che passa, del tempo che viene sprecato. Dissolvenza in uscita.
Dissolvenza in entrata, esterno giorno. La panoramica dello sguardo mostra un cielo col sole basso, mostra i colori tenui della sera; la panoramica sulle strade mostra la gente muoversi sulla via del ritorno a casa; le carrellate successive portano l’obiettivo a incontrare strade affollate e mezzi di trasporto pieni. Dissolvenza in uscita.
Dissolvenza in entrata, interno notte. Una porta si apre, una luce si accende, la porta viene richiusa; il ponte levatoio è di nuovo alzato, il maniero ha di nuovo accolto il pacifico guerriero che è ritornato dal torneo quotidiano; le panoramiche si fanno più lente, il respiro diventa più calmo, ora si può tirare il fiato. Dissolvenza in uscita.
Dissolvenza in entrata, esterno notte. Una finestra aperta, un balcone adorno di vasi, regalano un sereno sguardo sul mondo, sul quel mare ora quieto ora impetuoso nel quale l’indomani bisognerà tornare a nuotare. Dissolvenza in uscita.
Dissolvenza in entrata, interno notte. la stanza in penombra è la scena ideale per consentire all’anima di fare una panoramica sul passato e sul futuro, prima che il sonno venga a portare la parola fine sullo schermo della giornata. Dissolvenza in uscita.
Nessun commento:
Posta un commento