Fiori di poesia sbocciati dall’imperativo categorico di seguire soltanto la propria coscienza.
Sguardo su un Infinito delimitato con chiarezza dal realismo dell’immanenza.
Tenerezza e passione che sgorgano zampillanti dalla fonte di un’alma che non ha pretese di anelare all’eternità e che assapora la serenità di aspettare che cali ineluttabile il sipario del silenzio finale.
Poesia di un non credente: unica forma possibile di preghiera per lui. Preghiera laica.
Scritto ispiratomi dalla lettura del saggio di Giuseppe Ricuperati, Minima Muralia. Per una storia di me stesso non solo come storico, Biblion Edizioni.
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