La
vide arrivare,
rigida
come una statua di cera,
con
l'epidermide protesa
verso
un improbabile eternità,
verso
un sicuro sciogliersi
nell'amaro
e triste liquido
dell'ultimo
suo fallimento.
La
vide rimanere,
rigida
come una statua di cera,
in
un breve quanto duro
raccoglimento
alla vana ricerca
di
nuove illusioni
che
dessero vita
a
residui scampoli di successo.
La
vide andarsene,
rigida
come una statua di cera,
con
la plastica compostezza
di
chi non vuol farsi
vedere
piangere,
con
la trattenuta fretta
di
nascondersi al mondo
per
potersi liquefare
in
lacrime di sconfitta.
Versi ispiratimi dalla
frase "... la vide arrivare, rigida come una statua di cera" in
Renata Di Leo, Ossessivamente Viola,
Mediaprint Editrice, p. 23.
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