Visualizzazione post con etichetta romanzo storico. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta romanzo storico. Mostra tutti i post

mercoledì 20 marzo 2024

Recensione a Matteo Strukul, "L'oscura morte di Andrea Palladio", Rizzoli Editore

Per sintetizzare il valore dell'ennesima prova maiuscola di romanziere di Matteo Strukul è sufficiente riferire la mia esperienza di lettore de L'oscura morte di Andrea Palladio: ho letto questa novella in un giorno e mezzo.

Non è ripetitivo da parte mia ricorrere alle stesse frasi già adoperate per commentare le precedenti opere di Matteo Strukul: stile lineare e limpido; trama accattivante; rigoroso ricostruzione del clima storico nel quale agirono le persone "romanzate" dall'Autore; continuità del solido impianto narrativo in tutti i suoi romanzi ma ogni volta rinnovata da nuovi elementi.

Già adesso Matteo Strukul rientra nel novero dei più grandi cultori del romanzo storico, non solo in Italia (si pensi ad Alessandro Manzoni) ma anche all'estero (non si può non citare al riguardo Walter Scott e Dumas padre e figlio).

Dopo le eccellenti prove fornite col romanzo su Casanova (il quale ha poi costituito la base per il musical sull'avventuriero veneziano), i due su Canaletto e quello sulla monaca di Monza, ne L'oscura morte di Andrea Palladio Matteo Strukul torna a intingere la sua creativa penna nell'epoca del Rinascimento, con la quale si è già cimentato con la quadrilogia sui Medici, coi due volumi sulle sette dinastie e col romanzo storico su Michelangelo.

In questa sua ultima fatica letteraria vengono narrate le tragiche vicende di Andrea di Pietro della Gondola detto Palladio e dei suoi figli Leonida e Orazio, vittime di invidie, di vendette e della criminale mano assassina dell'Inquisizione, che già nella seconda metà del XVI semina terrore, violenza e morte nei Paesi rimasti sotto l'obbedienza cattolica dopo lo scisma avviato da Lutero.

La trama è avvincente, piena di suspense e arricchita da un'efficace descrizione della psicologia dei vari personaggi e da illuminanti spunti storici e artistici.

Il finale, poi, è a dir poco insolito per un thriller.

Non posso non concludere queste brevi note col commento con cui sono solito raccomandare i libri che mi sono piaciuti: L'oscura morte di Andrea Palladio è un libro da non perdere, un romanzo storico che non può mancare nella biblioteca di chi ama la Cultura.


Matteo Strukul,

L'oscura morte di Andrea Palladio,

Rizzoli Editore


lunedì 30 gennaio 2023

Recensione a Juri Bossuto / Daniela Martini, "Spiriti sulla neve", Editrice Il Punto Piemonte in Bancarella

      Un romanzo completo può avere diverse chiavi di lettura. A maggior ragione quando si tratta di un romanzo storico, che di chiavi di lettura ne ha almeno due: la trama e le vicende storiche in cui si colloca.

      È questo il caso di Spiriti sulla neve, scritto da Juri Bossuto e Daniela Martini e pubblicato da Il Punto Piemonte in Bancarella.

       Gli Autori hanno ambientato la trama, avvincente come un thriller e molto attenta alla psicologia dei personaggi (soprattutto a quella del colonnello De Andreis), nel 1832 e hanno reso una fedele immagine politica e sociale di quello che è stata la Restaurazione, periodo storico raramente preso in esame dai dibattiti culturali ma nondimeno importante perché esso fu un tentativo, fallito, di far tornare indietro l'orologio della Storia dopo gli anni della Rivoluzione francese, e insieme il crogiuolo in cui maturarono i successivi rivolgimenti politici e sociali.

      Storicamente fondata è la scelta dei due Autori di evidenziare che durante la Restaurazione non vi furono soltanto i moti costituzionalisti, destinati al fallimento perché frutto di sia pur illuminate élites e non dei popoli, ma che furono anni in cui perdurarono la miseria e lo sfruttamento dei poveri, condizioni che avrebbero poi dato vita alle lotte operaie e contadine.

      La trama è ambientata nella fortezza di Fenestrelle, che tanta immeritata fama sinistra ha conosciuto, quando invece ricerche storiche attendibili come quelle di Juri Bossuto e di Alessandro Barbero hanno dimostrato non essere stata affatto un lager dopo l'Unità d'Italia, come invece supposto dalla cosiddetta storiografia neoborbonica.

       Spiriti sulla neve ha dunque due protagonisti principali: il colonnello De Andreis e la fortezza di Fenestrelle.

      È un romanzo avvincente, in cui note storiche e culturali fanno da sfondo ad una trama che cattura il lettore dalle prime pagine e non lo lascia più andare fino al finale ricco di colpi di scena.

      Io sono solito dividere i miei libri in due categorie: quelli che leggo con un segnalibro perché, siano essi saggi da ponderare o romanzi noiosetti, ne leggo poche pagine alla volta e magari li riprendo in mano dopo qualche giorno; e quelli che leggo senza segnalibro perché mi catturano talmente tanto che li leggo d'un fiato, al massimo in un paio di giorni, e quindi non ho bisogno di ricordarmi da dove devo proseguire la lettura.

       Sono stati per me libri senza segnalibro Il tempo breve di Annabella Riccadonna e Prima del silenzio di Giuseppe Ricuperati.

      Così come lo è Spiriti sulla neve, un volume che non può mancare nella libreria di chi è appassionato di romanzi storici.