domenica 30 marzo 2025

Aprirete le finestre

Aprirete le finestre, lasciando che la luce mi inondi ancora un po' e che ancora un po' l'aria accarezzi i miei occhi ormai chiusi.

Aprirete le finestre, per consentire alla mia anima di lasciare quel corpo che mi avrà servito, dopo avergli detto "grazie" per avermi consentito di ricevere tanto dalla vita e, forse, di dare qualcosa agli altri.

Aprirete le finestre, per consentire alla mia anima di lasciare il luogo del mio ultimo respiro, di lasciare il cielo fatto di materia, per librarsi nell'infinito cielo dell'Eternità.

Aprirete le finestre, lasciando che il tempo dimostri da giudice imparziale se le impronte da me lasciate nelle vostre vite saranno state sufficientemente profonde da trasformarsi in ricordi.


mercoledì 26 marzo 2025

Lasciatemi cullare

Lasciatemi cullare, lasciatemi dondolare, lasciate che il mio pensare mi renda mare che con l’alta marea inonda il presente, erodendo della sabbia di un altro giorno la spiaggia della vita che ho ancora davanti, e che con la bassa marea mi faccia rinchiudere nelle profondità dei miei ricordi.

Lasciate che i minuti di quiete che precedono il sonno rimangano lo spazio inviolato della mia libertà, il prato soffice e morbido su cui i miei piedi nudi nel posarvisi non ne violentino l’erba ma si appoggino su di essa, traendone equilibrio e freschezza.

Lasciatemi cullare, lasciatemi dondolare fra la dolcezza di un ricordo e la rinfrancante speranza del domani,  fra la tenerezza di una frase sentita o detta durante il giorno che ha appena finito il suo compito e la tristezza per tante cose, per tante persone che lentamente declinano.

Lasciate che la grata gioia dei momenti vissuti sia lo specchio in cui io possa far riflettere per un po’ fantasie e progetti: fantasie che forse rimarranno come spunti per scritti; progetti che forse non si realizzeranno.

Lasciatemi cullare, lasciatemi dondolare, lasciatemi respirare all’unisono con l’Universo, lasciate che il mio cuore batta in sintonia col pulsare della vita in ogni altro essere vivente.

La notte mi aspetta, col sonno o con la veglia, con sogni o con incubi, con pensieri che confortano o che inducono preoccupazione. Il sonno prima o poi arriverà e mi preparerà un nuovo domani da affrontare.

Ma, almeno per un po’, lasciate che io guardi dentro di me, lasciatemi cullare.


domenica 23 marzo 2025

Sassolini dietro di me

      Sassolini dietro di me, lasciati cadere da me sul sentiero che ho percorso a volte con gioia, a volte con rabbia, a volte con dolore.

      Sassolini dietro di me, rappresentati da ricordi, da azioni o da persone,

appartenenti ad un passato che non tornerà più e che pure rimane vivo dentro di me.

      Sassolini dietro di me, intorno a ciascuno dei quali è ormai lentamente cresciuta l'erba del tempo, che col suo manto rende via via meno acuto il dolore di ferite prodotte camminando a piedi nudi su un terreno spesso irto di piccoli spuntoni.

      Sassolini dietro di me, intorno ai quali sono ormai spuntate le piante della memoria, che hanno dato di volta in volta i fiori dolci e delicati della gratitudine e quelli spinosi ma rari dell’amarezza.

      Sassolini dietro di me, che a volte sono rappresentati da cose tristi e da persone egoiste, che col passare degli anni si rimpiccioliscono sempre di più e che non condizionano più il mio cammino.

      Sassolini dietro di me, che altre volte sono invece costituiti da fatti ameni ed allegri, legati al dolce ricordo di persone stupende, che giorno dopo giorno nella mia memoria diventano massi sempre più grandi, che io non devo trascinarmi dietro come un fardello ma che mi seguono con la loro ombra, col loro essere punti fermi della mia vita.


martedì 18 marzo 2025

Sempre e solo sopra una pietra

Sempre e solo sopra una pietra il mio cuore ha sparso i suoi semi, dopo il mio sperare ha tracciato solchi per quei semi graffiando con ferocia la litica lastra come se fosse dotato di artigli.

Sempre e solo sopra una pietra quei semi hanno dato vita a piante che senza l'altrui terreno e senza l'altrui pioggia non hanno potuto vivere a lungo.

Sempre e solo sopra una pietra le mie mani hanno vanamente scavato, hanno disperatamente scavato per non fare seccare quelle piante, che non potevano essere nutrite dalle gocce di sangue che gocciolavano dalle mie unghie, dal mio cuore.

Sempre e solo sopra una pietra quelle piante, dalle radici corte e prive di terreno in cui affondare, sono state spazzate via dal primo lieve alitare di quel vento chiamato realtà.

Sempre e solo sopra una pietra le mie guance ansiose di carezze sono andate a sbattere ricevendo lo schiaffo di un ruvido selciato, fino a quando non ho capito che su di esso non si deve sperare di far nascere un fiore ma ci si deve sdraiare senza aspettarci nulla dalla vita. Come il corpo che dorme su un rigido letto riposa meglio e si sveglia più forte, così l'anima che si adagia sul duro terreno dove non crescono le illusioni è un'anima più forte, è un'anima che non ha bisogno di ingannevoli sogni.

Sempre e solo sopra una pietra voglio riposare per risvegliarmi ogni giorno più forte.