mercoledì 14 settembre 2016

Il giardiniere ambizioso

      C’era una volta un giardiniere. Viveva in un villaggio dove tutti lo stimavano e apprezzavano il modo con cui coltivava gerani, ortensie, petunie e rose. Lavorava i giardini di chi era abbastanza ricco da poterseli mantenere e nel tempo libero aveva un suo vivaio, dove coltivava fiori che vendeva a tutti gli abitanti del villaggio.
      Era sempre stato felice della vita che conduceva e del suo lavoro, che gli dava soddisfazioni non solo materiali. D’altronde, chi mai può essere scontento di un mestiere che non solo ti dà da vivere ma che ti consente anche di stare a contatto con la Natura e di produrre come risultato del tuo lavoro opere vive intrise di bellezza?
      Un giorno, però, passò per il villaggio un fioraio ambulante. Vendeva fiori esotici: ninfee, azalee, orchidee.
      Il giardiniere fu catturato da questi fiori, che non aveva mai visto prima di allora. Ne comprò alcuni ma soprattutto ne acquistò i semi, che provvide subito a piantare.
      Passarono le settimane; passarono i mesi. Il giardiniere non aveva occhi che per le zolle dove aveva piantato le ninfee, le azalee e le orchidee; le innaffiava di continuo, le proteggeva con delle serre, le osservava anche nei momenti liberi; e trascurava gli altri fiori del suo vivaio, come se rose, gerani, ortensie e petunie non avessero mai ricevuto le sue cure e non gli avessero mai dato da vivere. Soprattutto, non le innaffiava più abbastanza, perché incanalava gran parte dell’acqua che aveva a disposizione in enormi vasche che si era costruito apposta e in cui aveva posto le ninfee, piante galleggianti dal fiore bianco. Eh, sì, il vedere delle piante nutrirsi e crescere sull’acqua anziché avere le radici piantate nella terra costituiva per i suoi occhi una delizia che gli rendeva indifferente i miracoli della Natura a cui assisteva da anni e che consistevano nel germogliare e nel fiorire di tutte le altre piante.
      Quando si accorse che per il clima le ninfee, le azalee e le orchidee non riuscivano a spuntare dal terreno, il giardiniere tornò dai vecchi fiori che aveva trascurato e scoprì con dolore che erano tutti appassiti, morti.
      Solo allora si rese conto di avere avuto la bellezza a portata di mano e di non averne assaporato tutto il valore per correre dietro a qualcosa che credeva più bello ma che non era fatto per lui.

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.