mercoledì 6 luglio 2016

Ave, Maria. Lettura della preghiera

Ave, Maria.
Ti saluto, madre del Figlio;
ti saluto sperando di non essere
troppo indegno per rivolgermi a te,
nella preghiera.

Tu sei piena di grazia,
della grazia divina
che scese su di te
per renderti madre
del Salvatore.

Il Signore è con te:
ti scelse come tenerissima serra
in cui far sbocciare
la parte più bella di Sé,
la Creatura da Lui destinata
a magnanimo dono
per le donne e per gli uomini,
la Seconda Persona
che si è immolata
per lavare le tante
macchie del mondo.

Tu sei benedetta fra le donne,
perché sei il sublime esempio
di come ognuna, ognuno
possa dire un SI’ immediato,
senza se e senza ma,
senza alcuna condizione,
alla Vita,
a una vita da accogliere
senza alcuna esitazione,
a una vita per la quale
ognuna, ognuno
deve essere disposto
ad affrontare ogni rinuncia,
ogni sacrificio, ogni dolore.
Che il tuo SI’ possa essere
seguito da tutte, da tutti,
senza paura, senza indugio.
        
E altrettanto benedetto
è il frutto del tuo seno,
quella vita a cui tu
non dicesti NO,
quella Vita che tutti
ha salvato,
ad onta dell’umana
ingratitudine.

Seno: riferita a te,
questa parola cessa subito
di essere fonte
di torbido desiderio
e diventa pura, dolce, soave,
fonte di bontà e di amore,
di dono e di agape.

Gesù: messaggero d’amore
perché incarna l’Amore,
amico di chi sbaglia
perché lo vuole redimere,
insegnante di perdono,
di umiltà e di altruismo.
Iniziatore di una nuova Storia,
dotata di senso lineare
di ascensione verso il Cielo,
verso la Casa del Padre.

Santa Maria, tu sei
la più santa di tutte le creature,
la più pura di tutte le sorgenti,
la più verde di tutte le gemme,
il più profumato di tutti i fiori,
la più efficace di tutte le protezioni:
modello da seguire, da rispettare
e, soprattutto, da amare
dal più profondo del cuore.

Madre di Dio,
di un Figlio che amasti
fin dall’Annunciazione,
di un Figlio che accudisti
ed educasti accettando
il Suo glorioso e tragico destino:
a te, che vivesti lo strazio
di vederLo in agonia,
giunga il nostro umile ma sincero
e commosso: “Grazie”.

Prega per noi peccatori,
sempre pronti a peccare,
sempre pronti a fare
del male,
sempre pronti a voltare
le spalle a Dio,
sempre pronti a dimenticare
la tua infinita bontà,
la tua commovente dolcezza.

Prega adesso per noi,
fa’ che mai smarriamo
la direzione che ci conduce a Dio,
anche se è disseminata
di irte cime da scalare
con coraggio e senza disperare,
di pianure da attraversare con prudenza
perché sotto i loro morbidi suoli
si nascondono spesso spine e sassi,
di ripidi pendii da discendere
senza rotolare perché presi
dal falso entusiasmo del mondo.

Prega quando verrà
l’ora della nostra morte:
sarà di immenso conforto
essere accompagnati dalle tue preci
nel nostro ultimo tratto
di cammino terreno,
nelle nostre ultime sofferenze,
nel nostro ultimo inventario
delle colpe e dei rimorsi;
sarà dolcissimo
andare incontro all’abbraccio
e al giudizio di Dio
cullati dalle tue preghiere.

Amen.

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