Ecco la mia prima gaffe o, almeno, la
prima di cui serbi memoria.
Da bambino il barbiere che mi tagliava i
capelli era il signor Gaetano.
Un giorno, incontratolo per la periodica
tosatura tricologica mia e di mio padre, ci accorgemmo che egli aveva la faccia
piena di cerotti, abrasioni e lividi. Ci raccontò che era caduto mentre andava
in bicicletta.
Nel guardarlo bene in faccia conciato
com'era, sembrava che portasse una maschera, una grottesca maschera di
carnevale.
E purtroppo eravamo proprio nel periodo
di carnevale, che all'epoca a Torino si festeggiava tradizionalmente in piazza
Vittorio Veneto, detta semplicemente piazza Vittorio.
Allora io, collegando le due cose, senza
alcuna malizia né alcuna intenzione di prenderlo in giro, dissi candidamente al
signor Gaetano: "Beato Lei, che non ha bisogno di una maschera per andare
in piazza Vittorio!".
E dire che allora stavo frequentando la Seconda Elementare. E' proprio vero che il buon giorno si vede dal mattino.
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