Son morto, sotto il cemento;
son morto in cerca di pane;
le bombe israeliane
m’han fatto volar nel vento,
adesso volo nel vento.
A Gaza regna la fame,
l’orrore ancor non è spento,
dovunque c’è solo inferno
e adesso volo nel vento,
adesso volo nel vento.
A Gaza solo macerie,
un solo fatal tormento
ma intanto non passa ora
che si spari qui nel vento,
seminando morte e sgomento.
Domando come può l’uomo
sopprimere tanti innocenti,
eppure di noi fan strage
i missili qui nel vento,
siam polvere qui nel vento.
Ancora scoppian granate;
non sazio, non è contento
di sangue l’umano mostro
e ancora soffriam nel vento
e ancora muoiam nel vento.
Domando quando sarà
che l’uomo potrà trovare
il modo di non ammazzare
e il vento riposerà
e in pace riposerò,
Domando quando sarà
che l’uomo potrà trovare
la via del non odiare
e il vento si poserà,
e in pace riposerò,
l’amore ritornerà.
Versi adagiati sulla musica della Canzone del bambino nel vento (Auschwitz) di Francesco Guccini.
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