lunedì 2 giugno 2025

Notte

Notte, implacabile sei giunta a pormi da solo di fronte al mondo, di fronte a me stesso, oltre lo specchio opaco che Quotidianità, forse per deviarmi dagli Obiettivi Ultimi o forse per proteggermi dal frantumare in essi la mia fragilità, di giorno frappone fra il mio istinto di sopravvivere nello spazio terreno e il mio tuffarmi verso aree di invisibile abisso.

Notte, hai portato con te un tramonto dispensatore di trame, portatore di vento di fili di ispirazioni che nell'aere del mio poetico osservare intorno a me invitanti fluttuano chiedendo forse d'essere catturati uno ad uno da un mio pollice e da un mio indice, d'essere impastati con ciò che dentro di me ho e sento, per diventare umili ed imperfetti versi di un vate minore.

Notte, benigna mi circondi col tuo attutente buio, che in me minaccia non reca ma protettiva coltre mi dona.

Notte, mi lasci a cullarmi con un consolante pensiero: in altri posti di questo mondo, le Muse riposano, meditano, scrivono e forse leggono quello che io posso offrir loro dopo aver preso tanto da loro. 


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