Boecklin ti compare davanti, cupo,
inquietante, misterioso.
Preso dalle tue paure primordiali, riesci
a vedere soltanto, attraverso il buio, il cielo scuro, il mare scuro, le scure
rovine.
Poi, la Ragione riprende in te il
sopravvento e trovi la voglia di guardare più a fondo, più calmo, più lento.
E riesci a vedere, nitidi, gli alberi in
alto e gli uccelli ancora più in alto.
Ancora un po' di tempo per consentire al
tuo sguardo di penetrare più a fondo nelle forme e nei colori, e ti accorgi che
il dipinto è meno scuro, molto meno scuro di quello che ti sembrava.
Le nuvole sono inframmezzate da squarci
di luce che, giù in basso, lasciano individuare le spume del mare e disseminano
riflessi sulle rocce.
Ed ecco allora che scopri che il dipinto
non è poi così cupo, inquietante e misterioso e la sua oscurità di ispira quasi
un senso di protezione.
Ed ecco allora che ti rendi conto che la
conoscenza, anche quella di un particolare, è processo iniziatico che
presuppone calma e razionalità, e la capacità e la costanza di individuare ogni
particolare e collocarlo nell'insieme.
Qualità educatrice dell'Arte, che
dovrebbe essere presa come esempio per educare gli individui e le società.
Scritto ispiratomi dalla visione
dell'omonimo dipinto di Arnold Boecklin.
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