giovedì 8 giugno 2023

Recensione a Giuseppe Ricuperati, "Minima Muralia. Per una storia di me stesso non solo come storico", Biblion Edizioni

Confesso di avere usato a sproposito il sostantivo "recensione" nel titolo di questo mio scritto: le recensioni vere a un libro, soprattutto a un saggio, sono tutt'altra cosa e richiedono un lavoro preparatorio molto accurato, ben diverso dalle sia pur riflessive impressioni che mi accingo a mettere per iscritto dopo la lettura del volume di Giuseppe Ricuperati, Minima Muralia. Per una storia di me stesso non solo come storico, pubblicato da Biblion Edizioni.

È sempre con entusiasmo che leggo i libri del prof. Ricuperati, che è stato mio Maestro all' Università (e non smetterò mai di indicare lui e altri studiosi che ho avuto la fortuna di conoscere come Maestro, usando la "m" maiuscola). Un entusiasmo che nasce dalla stima e dall'affetto discente e che, naturalmente, è ben diverso dal frivolo ed esagerato entusiasmo di un tifoso di calcio che esulta per un gol della sua squadra e da quello che può condurre al fanatismo, come accade a chi vive una fede, religiosa o politica che sia, in modo talmente totalizzante da smarrire il senso critico e il rispetto delle idee altrui. La lettura dei libri del prof. Ricuperati mi induce invece un entusiasmo intellettuale, che mi dà sì gioia ma anche spunti di riflessione e desiderio di approfondire ancora di più la mia conoscenza, non solo della disciplina di Clio.

A ciò si aggiunga, con l'inevitabile scorrere del tempo, che sta trascinando anche me negli anni della vecchiaia, lo stimolo al riemergere dei ricordi, soprattutto nel leggere pagine in cui Giuseppe Ricuperati rievoca un ambiente come l'Università di Torino da me frequentato nella mia gioventù.

E proprio in questo risiede la magia (laica, naturalmente) di Minima Muralia: il far rivivere attraverso la narrazione autobiografica luoghi e persone che hanno attraversato la vita dell'Autore, comprese quelle che tanto lustro hanno dato alla Cultura (anche in questo caso uso la lettera maiuscola) non solo italiana ma internazionale.

Sbaglierebbe però chi si avvicinasse alla lettura di questo libro come a un'opera di memorie rivolta al passato. No, il vissuto di Giuseppe Ricuperati viene da lui narrato con uno sguardo rivolto al presente e al futuro, in perfetta e condivisibile coerenza con l'assunto secondo cui lo studio della Storia deve servire a capire il presente e a progettare un futuro migliore.

E ciò sia quando l'Autore dedica pagine affettuose alla sua famiglia, alla moglie Isa, alla figlia Sara e ai giovani nipoti Ernesto ed Aurora, sia quando tratta dello stato attuale e delle prospettive di sviluppo della storiografia.

Sarebbe banalità e di conseguenza mancanza di rispetto da parte mia (cosa tanto più grave in quanto suo ex allievo) elencare i grandissimi contributi che il prof. Ricuperati ha dato allo studio della Storia, a cominciare dall'aver portato la conoscenza dell'esperienza civile e religiosa di Pietro Giannone (tanto per citare il titolo di un suo fondamentale saggio) a livello mondiale, facendo fare ad essa un decisivo salto di qualità, nel senso che dopo i suoi studi sul Giannone quest'ultimo non viene più visto semplicemente come un pur coraggioso esponente del giurisdizionalismo italiano ma come uno dei primi fecondi esponenti dell'Illuminismo radicale europeo. Gli storici di professione e gli eruditi ("i cultori di materia") non hanno certo bisogno di sentirselo ricordare.

Eppure come sono vive e illuminanti per i non addetti ai lavori le pagine che anche in Minima Muralia Ricuperati dedica a Giannone!

Così come istruttive e di grande interesse sono i passi con cui l'Autore affronta il ricordo dei suoi Maestri, colleghi ed allievi, e del contributo che essi hanno dato o stanno dando al progresso dello studio della Storia.

Mi si permetta, per mie ragioni autobiografiche, di citarne due: Walter Maturi, su cui ho scritto la tesi di laurea, e Massimo Firpo, il docente con cui sono entrato in maggiore confidenza e sintonia, naturalmente insieme al prof. Ricuperati.

Un altro aspetto che emerge da questo libro autobiografico del prof. Ricuperati è il suo costante impegno in campo etico-politico, che ne fa a buon diritto un alfiere di quella religione civile che purtroppo ai giorni nostri sembra essere sempre meno praticata.

Il volume è inoltre arricchito da alcune poesie dell'Autore, sia giovanili che recenti. Ma non sono affatto fuori contesto: in un libro permeato dalla sua laicità, la poesia viene considerata da lui come l'unica forma di preghiera per chi non ha una fede religiosa.

Di lettura godibile e scorrevole anche quando tratta di argomenti impegnativi, Minima Muralia è arricchito, direi "vivacizzato", dalla narrazione di molti episodi della sua vita privata da cui emerge la grande umanità dell'Autore. E io posso ben testimoniarlo, visto che ho avuto la fortuna di frequentarlo con la dovuta assiduità nei due anni in cui ho preparato la mia tesi di laurea.

Concludo con una considerazione.

Ad onta della moda qualunquista di definire "professoroni" gli intellettuali e i docenti universitari, spacciando di essi una falsa immagine di persone piene di sé e con alti redditi, la realtà dello studioso di professione che emerge dalle pagine di Giuseppe Ricuperati è ben diversa: per farsi strada nel mondo accademico e in generale in quella che, illuministicamente parlando, possiamo definire la Repubblica delle Lettere, bisogna fare una dura gavetta, con borse di studio e compensi vari di entità decisamente modesta. E anche quando uno studioso è affermato non è che diventa ricco con le sue ricerche e men che mai con i diritti d'autore, vista la ben poca disponibilità delle case editrici a riconoscere remunerazioni adeguate al valore delle opere che pubblicano.

Dovrebbero rifletterci bene quelle persone che, per ignoranza o per invidia, danno con malcelato disprezzo del "professorone" a chi dalla sua attività di studioso ricava spesso soltanto il pur grandissimo premio di far progredire la disciplina che studia con disinteressata passione.


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