domenica 13 luglio 2025

Vecchio nume tutelare. Al professor Giuseppe Ricuperati

Vecchio nume tutelare,

      mi guidasti lungo il percorso della disciplina di Clio, nel tratto che va da Giannone a Maturi.


Vecchio nume tutelare,

      quante cose imparai nel tuo studio al quarto piano di Palazzo Nuovo nei pomeriggi in cui ti incontrai per i passi della mia tesi! Quanto appresi anche ascoltando i tuoi colloqui con altri studenti!


Vecchio nume tutelare,

      avanzare nel cammino della conoscenza di Maturi fu per me tutt’uno con lo scoprire sempre più la tua umanità, la tua grande umanità.


Vecchio nume tutelare,

      fosti con me disponibile il giusto, rigoroso il giusto, pretendesti da me il giusto in quella che fu per me una grande avventura intellettuale, base di tutta la mia futura esperienza di uomo appassionato di Storia e amante della Cultura.


Vecchio nume tutelare,

      insegnare è stata la tua missione, il tuo imperativo categorico, e hai onorato al meglio il tuo ruolo di Maestro.


Vecchio nume tutelare,

      hai formato decine e decine di valentissime e valentissimi paladine e paladini della Storiografia, semi che tu hai trasformato in frondosi alberi di Conoscenza.


Vecchio nume tutelare,

      Giannone è risorto grazie a te ed è stato conosciuto in tutto il mondo non più solo come coraggioso giurisdizionalista ma anche e soprattutto come campione dell’Illuminismo radicale e martire della libertà di pensiero.


Vecchio nume tutelare,

      ho continuato a seguire la tua vita di studioso, leggendo i tuoi saggi, sempre con immutabile affetto discente.


Vecchio nume tutelare,

      grazie per avermi consentito di essere tuo allievo.


      Al professor Giuseppe Ricuperati.


domenica 29 giugno 2025

È notte / 1

È notte: dormono i fiori, dormono gli alberi, dormono i gatti randagi respinti dal mondo; il sonno non viene a placare benigno la mia solitudine.

È notte: contemplo con gli occhi appannati da lacrime trattenute i vuoti che lo scorrer del tempo mi ha regalato, il dolore per pratiche d'affetto che si riapriranno, l'amarezza per occasioni di futuro che nel silenzio sono svanite.

È notte: mi domando a che serve aspettare una nuova alba se la mia vita è ormai diretta verso un tramonto che ancora non vedo, se mi trovo di nuovo costretto a far abortire, a castrare i miei sogni e le mie speranze perché sempre mi recano l'amarezza di porte sbattute in faccia o nemmeno aperte.

È notte: tristezza non provo ma non so se sia per raggiunta saggezza o per un nuovo strato di ghiaccio che di nuovo avvolge il mio cuore stanco di troppe ferite riportate sui campi di battaglia della vita.

È notte: nessuno mi vede, nessuno mi sente, nessuno mi legge; potrei lasciarmi andare ad un lenitivo pianto liberatore, che però non viene; forse non desidero più soffrire, forse l'ultima speme s'è dissolta ripulendomi il cuore e l'anima dalle radici della pianta che fa guardare al domani con gioia ed entusiasmo.

È notte: non amo, non odio, non tremo per la paura di perdere chi m'ha voltato le spalle, non fremo più per un pensiero di dolcezza e d'amore.

È notte: in me vive soltanto la consapevolezza di non saper dove andare nei giorni che m'aspettano ancora, di dover trascinare i miei passi senza una meta precisa, cercata, voluta, sperata; sono una nave con le vele non più spiegate e al mare m'affido indifferente, senza più provare differenze tra vento e bonaccia.

È notte: non è il silenzio di queste ore all'assopimento deputate ad avermi fatto distogliere lo sguardo verso l'avvenire ma un altro silenzio, che continua a farmi male nonostante io abbia chiuso le finestre per non cercare più echi che non verranno.

È notte: ore 1.31, smetto di scrivere, come ho già smesso di sperare nelle aurore di giorni felici.


13 febbraio 2019.

domenica 22 giugno 2025

Un fiore mi guarda

Un fiore mi guarda: resiste all'inverno, come io resisto alla vita.

Con i suoi delicati petali si specchia nella mia fragilità.

Cerca da me uno sguardo dolce ed un sorriso, con cui poter essere ricambiato del suo dono di dolcezza.

Gli rivolgo l'uno e l'altro: almeno io non resto muto davanti ai regali d'amore, almeno io so essere riconoscente.

Un fiore mi guarda: sarà bello dividere con lui la brezza di primavera, il sole d'estate, la rugiada che dona forza ed ottimismo; sarà bello appassire insieme a lui, dopo un reciproco e lungo scambio di riconoscenza.


8 febbraio 2019.


mercoledì 18 giugno 2025

Notte, accoglimi

Notte, accoglimi fra le tue protettive braccia, che di sostanza e di colore bisogno non hanno.

Fa' che il mio chiudere gli occhi davanti al tuo silenzioso buio sia una serena porta che riflessioni armoniose e serene nella mente m'induca.

Fa' che il tuo cullarmi oscuro nel sonno popolato sia dei fuochi fatui dei sogni, che come semi fecondi nella realtà del giorno daranno vita ai germogli dei miei pensieri da veglio.

Fa' che il mio corpo trovi in te il rinfrancante bagno del riposo, per risvegliarsi tonificato all'unisono con la mia anima aperta in un sorriso per accogliere grata le sfide e le gioie d'un nuovo giorno.


martedì 10 giugno 2025

Bellezza, ti prego

Bellezza, ti prego, avvolgi il mondo con la tua luminosa nebbia e fa' che essa, condensandosi, ne copra le brutture e le sciolga, depurandolo di tanto odio, di tanta violenza, di tanta meschinità.

Bellezza, ti prego, rifulgi in ogni persona che rifugge l'egoismo e il pensare al suo ventre e che dona se stessa agli altri individui, amando col cuore e con quel Lume che Ragione si chiama.

Bellezza, ti prego, riconosci te stessa in ogni scritto di valore, in ogni dipinto di valore, in ogni scultura di valore, al mondo spesso insensibile donati da coloro che sono i tuoi umili sacerdoti: scrittori, pittori, scultori.

Bellezza, ti prego, proteggi le anime savie che a te si aprono, riconoscendo in te un provvidenziale balsamo per sopravvivere al mondo, a questo barbaro mondo, regno delle umane tenebre e dell'umana ignoranza.

Bellezza, ti prego, continua a inondarmi con la tua luce riflessa in tante Muse, in tante persone, in tante opere, in tante cose verso cui possa io seguitare a provare immutata ed immutabile gratitudine.


lunedì 2 giugno 2025

Notte

Notte, implacabile sei giunta a pormi da solo di fronte al mondo, di fronte a me stesso, oltre lo specchio opaco che Quotidianità, forse per deviarmi dagli Obiettivi Ultimi o forse per proteggermi dal frantumare in essi la mia fragilità, di giorno frappone fra il mio istinto di sopravvivere nello spazio terreno e il mio tuffarmi verso aree di invisibile abisso.

Notte, hai portato con te un tramonto dispensatore di trame, portatore di vento di fili di ispirazioni che nell'aere del mio poetico osservare intorno a me invitanti fluttuano chiedendo forse d'essere catturati uno ad uno da un mio pollice e da un mio indice, d'essere impastati con ciò che dentro di me ho e sento, per diventare umili ed imperfetti versi di un vate minore.

Notte, benigna mi circondi col tuo attutente buio, che in me minaccia non reca ma protettiva coltre mi dona.

Notte, mi lasci a cullarmi con un consolante pensiero: in altri posti di questo mondo, le Muse riposano, meditano, scrivono e forse leggono quello che io posso offrir loro dopo aver preso tanto da loro. 


venerdì 30 maggio 2025

O corda di violino

O corda di violino, possa la mia anima essere sottile come te affinché io misuri il senso del mio infinitesimale essere nel mondo.

O corda di violino, possa la mia anima essere tesa come te, affinché io sia vigile sulle opportunità e sui rischi del mondo.

O corda di volino, possa la mia anima flettersi come te, ogni volta che l'archetto della vita le offre emozioni e sensazioni.

O corda di violino, possa la mia anima emettere suoni dolci come i tuoi, quando scrivo versi che oso presentare come poesie.