Arancione.
Mescolanza di serenità e di voglia di vivere, di agire, di fare: vivacità che dà allegria, gioia, ottimismo: gaia allegoria della felicità che riempie l’anima con la stessa gustosa dolcezza che ci dà l’assaporare il succo di un mandarino.
Effervescenza cromatica che allieta la vista senza stancarla con la forza dell’intensità.
Metafora della primavera dell’uomo, dell’età in cui anche lo sforzo è dolce e anche le montagne più lontane sembrano a portata di mano.
Azzurro.
Color del mare: metafora della vita, del nostro rimanere a galla e del nostro navigare verso una direzione, spinti da venti favorevoli e ostacolati da venti contrari.
Color del fiume pulito: metafora del fluire della vita, verso una metà certa, verso una foce inevitabile; sta a noi arrivarci nel miglior modo possibile, manovrando bene il timone della morale che serve per governare la nostra barca.
Color del cielo: metafora del Regno di Dio, Paradiso a cui noi aspiriamo e che possiamo sentire con l’anima mettendoci in umile ascolto.
Bianco.
Purezza del cuore, trasparenza delle parole, sincerità d’animo: metafora della coscienza a posto, candida tela priva di macchie. Ma anche disperato senso di smarrimento di un paesaggio indistinguibile, privo di punti di riferimento che indichino una direzione e desolatamente piano, senza il rinfrancante conforto di pendii e di rilievi.
Sconfinato avvenire, pagina vuota in cui è ancora possibile scrivere tutto del romanzo della nostra vita: metafora della gioventù.
Ingenuità, assenza di astuzia, mancanza di difese: ogni avversità può comprometterne la cromatica pulizia.
Giallo.
Distensione, rilassatezza, calma: metafora dello spirito sereno che non cerca colori forti, che non cerca emozioni ed esperienze che attizzano l’animo.
Quieta gioia per le cose del mondo, distaccato possesso di un’emozione o di un bene che prendi senza l’arroganza del pretendere, che assapori senza la violenza del conquistare.
Felicità non esaltata nel godere la vita, nel sentirsi parte di un mondo che non è di nostra proprietà ma che dobbiamo condividere insieme agli altri.
Grigio.
Assenza di gioia e di tristezza, monotonia, noia: metafora del vivere senza mettere in gioco se stessi, del vivere chiusi nel proprio guscio, senza sorprese ma anche senza sentimenti.
Inconciliabile fusione degli opposti, di caldo e freddo, di giorno e notte, di vita e morte, di bene e male: metafora del compromesso che non accontenta nessuno. Ma anche necessaria mediazione fra realtà e fantasia, fra il dovere e il volere, fra la tristezza e la gioia: metafora della sintesi di tutti gli aspetti della vita e dell’accettazione a viverli con serenità.
Utile sottofondo, necessario termine di confronto con cui possiamo apprezzare altri colori della vita.
Marrone.
Gioia trasformata in serenità. Entusiasmo trasformato in solidità d’animo. Vivacità trasformata in sobrietà. Arbusto trasformato in albero.
Autunno della saggezza, saggezza dell’autunno. Metafora della vita che ha già superato il momento più fulgido ma che ha ancora tanto da dare e da ricevere.
Accettazione del declino che verrà e gratitudine per quello che si è vissuto.
Consapevolezza che la discesa verso la fine è in realtà una salita verso l’eternità e che i rimanenti anni devono essere vissuti con la stessa speranza di quelli già trascorsi.
Nero.
Buio dell’anima; incapacità di andare nella giusta direzione, di vedere una direzione.
Velo accecante che toglie la luce ai colori della vita, alla varietà della vita.
Assenza della speranza, fine della speranza, impossibilità di vivere coltivando dentro di sé la pianta della speranza e nutrendosi dei suoi deliziosi frutti.
Rosa.
Delicatezza, dolcezza, sensibilità: vera forza che non ha bisogno dell’urlo o della violenza per manifestarsi.
Riposo dell’anima; specchio delle buone intenzioni; mancanza di aggressività; apertura all’ascolto e all’altruismo.
Mare privo di marosi; fiume privo di rapide; monte privo di precipizi; pianura priva di acquitrini. Sottile morbidezza delle ali di farfalla.
Rosso.
Fede in ciò che si crede; disponibilità al sacrificio; coraggio radicato; voglia di combattere, di non demordere.
Nettezza di posizioni; chiarezza di spirito; rifiuto dei compromessi; coerenza, incorruttibilità. Ma anche foga cieca, incapacità di comprendere le ragioni degli altri, intolleranza, fanatismo.
Fuoco che scalda e che purifica. Ma anche fiamme che ustionano e che distruggono.
Verde.
Vita che cresce; gioventù nella sua pienezza; affermarsi della primavera lungo il corso dell’anno.
Quiete del corpo rilassato sopra un prato. Riposo della vista. Gioia del tatto nel far scorrere le dita lungo una foglia o attorno a una gemma.
Speranza che rinasce nonostante tutto. Invito ad agire, a fare, a migliorarsi. Allegria che si trasforma in ottimismo.
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